Il successo nella PSF Cup di Londra ha portato tanta consapevolezza in Giuseppe Caridi. Il 46enne calabrese, che vive a Torino, ci ha infatti detto di essere pronto ad alzare l’asticella in attesa di giocare, il prossimo anno, l’evento che potrebbe cambiargli la vita.
PIW intervista Giuseppe Caridi: “Grazie al successo nella PSF Cup avrò la grandissima opportunità di cambiare per sempre la mia vita”
Il successo nella PSF Cup di Londra ha portato tanta consapevolezza in Giuseppe Caridi. Il 46enne calabrese, che vive a Torino, ci ha infatti detto di essere pronto ad alzare l’asticella in attesa di giocare, il prossimo anno, l’evento che potrebbe cambiargli la vita.
PIW: Ciao Giuseppe, bentornato su PIW. Prima di tutto complimenti per il gran risultato di Londra. Finalmente è arrivata la picca! Smaltita l’adrenalina o sei ancora “confuso”?
Giuseppe: Se devo essere sincero sono ancora in palla. Mi sento molto confuso per via della tanta adrenalina che ho in corpo. La verità è che mi sto rendendo conto di aver compiuto una bella impresa che mi permetterà più avanti di giocarmi una grandissima opportunità per cambiare per sempre la mia vita. Ovviamente se tutto dovesse andare per il meglio come spero.
PIW: Quella nella PSF Cup è stata una cavalcata trionfale. Ti va di raccontare agli utenti di PIW le fasi più importanti del torneo e quando hai capito di potercela fare?
Giuseppe: Diciamo che all’inizio non è andata tanto bene perché c’erano molti giocatori che avevano una marcia in più visto che vedevano tante buone carte. Ho perso per esempio un colpo in cui avevo Q-Q ed ho trovato A-A limpato da under the gun. Una bella botta che mi ha lasciato appena 2.700 chips. Da li ho invece cominciato ad ingranare e ad essere anche più aggressivo.
Così mi sono ritrovato al Day2 con 279.000 chips. A quel punto ho deciso di provarci seriamente, visto che chiudevo tanti bei colpi. Poi una volta entrato in zona bolla mi sono reso conto che potevo farcela per davvero. I tavoli erano infatti molto soft ed io riuscivo facilmente ad accumulare chips spingendo come un forsennato. Da li nessuno ha potuto far più niente, il torneo era oramai mio!
PIW: Niente male davvero! Grazie a questo successo hai incassato 18.000 sterline più il Platinum Pass, del valore di 30.000 dollari, per partecipare al prossimo PokerStars Player’s Championship. Un bel bottino che ti permetterà di fare ancora più sul serio… non è che a questo punto proverai a diventare un vero poker pro?
Giuseppe: Diventare un vero poker pro non è nei miei programmi anche perché dovrei prima conquistare tanti altri bei piazzamenti. Una cosa però voglio farla… d’ora in poi modificherò la scelta degli eventi a cui parteciperò. In questo senso cercherò di giocare solo tornei importanti almeno che, come nel caso della Cup, ci siano in palio pacchetti per eventi da urlo.
Per quanto riguarda il ‘bottino’ ti dico invece che sono molto più contento per il Platinum Pass che per i soldi. Del resto quel pacchetto mi porterà a giocarmi qualcosa di straordinario che come ti dicevo prima potrebbe cambiarmi per sempre la vita!
PIW: Ed a proposito di eventi importanti da giocare, hai già stilato il tuo programma per il 2018. Ti vedremo alle WSOP?
Giuseppe: Nessun programma. L’idea è quella di giocare tornei da almeno 1.000 euro di buy in. Andrò sicuramente a Montercarlo e poi forse anche a Sochi, tappa che mi piacerebbe non perdere. Poi non so… per le World Series of Poker è tutto da vedere. Il mio lavoro mi porta via del tempo e per andare a Las Vegas devo programmare il tutto molto tempo prima.
La speranza di andare comunque c’è anche perché già ho foldato l’anno scorso e ci sono rimasto veramente male. Vedrò come pianificare il tutto…
PIW: Grazie Peppe e di nuovo complimenti. Ci sentiamo presto, ciao!
Giuseppe: Grazie a te. Un saluto a tutta PIW!
Da anni sono appassionato di poker sia live che online e mi diverto a scrivere di texas hold’em. Mi piace viaggiare, leggere e giocare a calcio.
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