Confermato il sequestro di uno dei circoli più noti di Roma dove si svolgevano tornei di poker sportivo. Il Cotton Club ha perso il ricorso al TAR del Lazio contro il provvedimento restrittivo.
Poker Live: confermato il sequestro del Cotton Club di Roma
Confermato il sequestro di uno dei circoli più noti di Roma dove si svolgevano tornei di poker sportivo. Il Cotton Club ha perso il ricorso al TAR del Lazio contro il provvedimento restrittivo.
Erano gli ultimi giorni dello scorso mese di marzo quando la Questura di Roma ha posto i sigilli sul famoso Cotton Club, circolo del centro di Roma con alle spalle anni di attività legati al texas hold'em. A seguito di ciò i titolari del circolo hanno fatto formale reclamo al TAR del Lazio contro la disposizione restrittiva.
Ricorso non andato a buon fine in quanto, secondo quanto si legge dalla sentenza del tribunale, “non sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare per l’attività di organizzazione e svolgimento di tornei di poker sportivo, dal momento che difettano in capo all’associazione ricorrente i requisiti di cui all’art. 24 c. 28 della L. 7/7/09 n. 88.”
In parole povere il Cotton Club non soddisferebbe i requisiti della Comunitaria 2008, legge che regola l'organizzazione di tornei di poker live ai soggetti in possesso di concessione per la raccolta fisica di giochi, previa autorizzazione dei Monopoli di Stato.
In pratica viene negato al circolo il consenso di operare senza una licenza che in pratica ancora non esiste, non essendo mai stata svolta la gara per la concessione delle mille licenze autorizzate dalla Finanziaria del 2011. Gara che dopo una serie di rinvii avrebbe dovuto vedere la luce il 31 gennaio scorso, ma che non è ancora mai stata indetta.
Quindi da una parte si contesta al circolo di non avere i requisiti per operare. Ma dall'altra si protesta in quanto tali requisiti non sono ancora specificati né regolamentati da una legge a tutti gli effetti. Il poker live in Italia continua quindi a vivere in una sorta di limbo, dove giocare non è concesso, ma non è nemmeno vietato.
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