Sam Farha: “Ho visto cose spiacevoli ai tavoli high stakes. Il poker di oggi non mi piace!”

La leggenda Sam Farha è tornato a parlare di poker dopo un lunghissimo silenzio. Il tre volte vincitore di un braccialetto delle WSOP ha detto di non divertirsi più come prima anche per alcuni atteggiamenti, al quanto discutibili, messi in atto da alcuni giovani ‘colleghi’.

La leggenda Sam Farha è tornato a parlare di poker dopo un lunghissimo silenzio. Il tre volte vincitore di un braccialetto delle WSOP ha detto di non divertirsi più come prima anche per alcuni atteggiamenti, al quanto discutibili, messi in atto da alcuni giovani ‘colleghi’.

 

Chiunque abbia guardato delle partite high stakes in TV non può non conoscere Sam ‘Mister Cool’ Farha. Il 58enne poker pro libanese è infatti diventato una star del poker live mondiale per le sue performance ai tavoli cash game contro colleghi del calibro di Phil ‘The Poker Brat’ Hellmuth, Daniel ‘KidPoker’ Megreanu, Mike ‘The Mouth’ Matusow, Patrik Antonius, Phil Ivey e Tom ‘Durrrr’ Dwan.

Ma non solo, visto che in molti si ricordano di Farha per i suoi 3 braccialetti vinti (1998, 2006 e 2010) e per il secondo posto conquistato nel Main Event delle World Series of Poker del 2003, quando si arrese soltanto ad uno scatenato Chris Moneymaker, poi diventato il simbolo di un gioco che avrebbe fatto innamorare tantissimi giovani appassionati.

Insomma il ‘Mister Cool’ di Beirut è diventato nel tempo una figura davvero importante per tutto il movimento.

Un momento dello storico heads up giocato contro Moneymaker
Un momento dello storico heads up giocato contro Moneymaker

Ecco perché il fatto che sia tornato a parlare di poker è una cosa da non trascurare, soprattutto per quello che ha dichiarato a Pokernews. Farha ha infatti affermato di continuare a giocare anche se dopo 14 anni di high stakes si sente stanco e logorato dallo stress. Ma non solo:

E come quando lavori per una grande azienda e maneggi tantissimi soldi. A questi livelli ti capita spesso di vedere tante stronzate. Non sto dicendo che ci sia gente che bara, ma ho visto cose davvero spiacevoli ai tavoli high stakes. Alcuni ragazzi, per esempio, si scrivono le loro mani attraverso dei messaggi mandati con lo smartphone.

E non è tutto, c’è tanto chip dumping. Per loro è solo business… e così non va bene. Il poker di oggi non mi piace più come prima!

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